A Fabio, 5 aprile 2009.

domenica 24 febbraio 2008

Ferito, ma solo l'orgoglio (aka GF Citta' di Albenga)

Dopo 21 giorni dalla trasferta di Loano, sono ritornato sul luogo del delitto. Albenga, infatti, dista 10 km da Loano. Altra Granfondo, Citta' di Albenga, sempre Circuito Pegaso. 117 km dovevano essere, in realta' sono stati 47. Almeno per me. Ma partiamo da sabato. Da Bologna in 4 orette siamo ad Albenga, all'hotel Pescetto. Discreto, poi costa poco, 70 euro la camera solo pernottamento e colazione, solo un po' lontano (mezz'ora di cammino) dal mare e dalla partenza. Albenga e' una cittadina orribile. Case semi moderne (anni 70) avvolgono vecchie casette liberty che alla vista sembrano un pugno nell'occhio, fabbriche dismesse, la ferrovia che taglia la vista del mare, una sporcizia diffusa (niente a che vedere con Bologna, comunque) fa il resto.

Solo il centro storico racchiuso ancora nelle antiche mura e' di una bellezza inaspettata. Dopo il ritiro del pacco gara #128 (stavolta una latta di olio d'oliva e un pate' di olive taggiasche) ritorniamo in hotel e dopo poco siamo nell'antico centro per cercare da mangiare. Sospetto il fatto che un solo posto (Puppo) abbia il pienone (dentro e fuori) mentre gli altri posti, ristoranti e/o pizzerie siano praticamente vuoti. Scegliamo, tuttavia, quello (Osteria Rosetta) che sembra piu' caratteristico fra quelli mezzi vuoti e ci infiliamo. Trenette al pesto unte bisunte, panone di pasta di pizza crudo dentro, insalata di lattuga con acciughe di barattolo e tonno Star a seguire per me e melanzane e peperoni grigliate ai 4 formaggi per Carla. Finte. Ok, nel Savonese si mangia male, lo dicono anche a Colorado, no?

La partenza della granfondo alle 10 agevola una sveglia normale, e quindi sveglia alle 8, colazione tranquilla e piu' che discreta (focaccia tipica e brioche non confezionate, caffe' eccellente, yogurt) ma non potremmo tenere la camera. Se non con sovraprezzo. Data la giornata brutta e freddina, unita al fatto che la citta' non offre nulla (normalmente Carla approfitta di queste trasferte liguri per dare un'aggiustatina all'abbronzatura e visitare i luoghi d'interesse), decido di tenere la camera fino al pomeriggio con 35 euro in piu'. Cosi', quando arrivo avro' la camera e non solo la doccia.

Dopo la colazione, in pochi minuti sono alle prese con la pre-partenza: borracce, Garmin Edge sistemato carico, una gonfiatina alle gomme. Ok, chiudo l'auto e parto. Squasch Squasch... Gomma anteriore a terra. Forata? Ma pooorca... No problem, ce l'ho il tubolare di riserva... Pero' ho mezz'ora dalla partenza... Ci proviamo, a cambiare sto' tubolare, diamine! Mica ho fatto 350 km per nulla, no? Coi denti a cercare di strappare il tubolare dal cerchione! (Negro, il cielo ti fulmini!), ma alla fine ce la faccio, cambio in 8 minuti. A 17 minuti dalla partenza sono nella griglia abbonati a pochi metri dai VIP. Poi la partenza -come al solito e nonostante le raccomandazioni- a tutta.

Ai 40 all'ora ben presto mi ritrovo nelle retrovie, fate voi. Dieci chilometri e ho gia' 15 minuti dai primi. E prima salita. Come al solito ci metto un po' a carburare, e procedo ai 6/7 all'ora ma poi mi scaldo e mi sento bene. Meglio, direi, tanto che recupero un po' di gente fino ad Onzo, poi si sta in quota, un po' si scende, Ocio Frankie, il tubolare davanti non e' incollato... Poi si sale ancora, verso Leverone. Sempre meglio, dai che stavolta facciamo un tempone! Nonostante finora siamo solo saliti ho una media di 20 all'ora. Dopo il ristoro di Leverone c'e' una lunga discesa fino all'ippodromo di Villanova (di Albenga) poi si risale, il Ginestro e giu' in picchiata all'arrivo. Dai Frankie, dai! Ho parlato troppo presto...

Infatti a meta' della discesa, nei pressi di Bonfigliara, una frenata un po' brusca, probabilmente il tubolare trascurato... BUM!, scoppia quello posteriore. Sbando, inchiodo.... E giu' per terra. 21 kmh, piu' o meno. Neanche fermo che quello che mi stava dietro mi chiede se mi sono fatto male (quando si capira' che uno se ne accorge un po' dopo se si e' fatto male?) Io rispondo " Un attimo e te lo dico!", intanto la coscia destra brucia. Pero' nessun indumento strappato. Ok, il cellulare e' a posto. Fine della mia granfondo. Perche' il tubolare di ricambio l'ho usato stamattina e ora lo sbrago di 3 cm e' a prova di pompetta.

Sto bene, e anche la bici e' ok. Chiamo per rassicurare Carla, poi (finalmente un'organizzazione intelligente!) sul pettorale c'e' il numero di emergenza (S.O.S. Franco) che mi dice di aspettare il camion scopa, dopo essersi sincerato che io stia bene. Una ventina di minuti ed eccolo li'. C'e' un altro che ha forato. Ma spazio ce n'e', il problema e' che lui deve farsi tutto il percorso per staccare i cartelli, e (ovviamente) dopo che e' passato l'ultimo... Ora stimata di arrivo ad Albenga: le 17, piu' o meno... Un po' tardi, visto che dovrei tornare a Bologna... "Ah, facciamo cosi'", ci fa il tipo del camion scopa, "Vi lascio ad Ortovero, che dista pochi (9) km da Albenga e vi fate venire a prendere!"

"Benissimo, chiama tu!" (dico io all'altro ciclista). Lui chiama la moglie e lei ha il cellulare staccato. E qui costruiamo il monumento a Carla. Senza sapere neanche bene dove fossi, con le difficolta' che il Pajero le presenta sempre (lei guida una Smart), ha preso - tuttavia- il coraggio a quattro mani e sfidando se stessa ci ha raggiunto e pure senza intoppi! Tutto e' bene quel che finisce bene, e ora sono a casa, con una coscia gonfia ma sana, senza ossa rotte, solo l'orgoglio ferito.

Infine un po' di totali, e settimana senza corsa...
NUOTO: 8850m
BICI: 223,86 km

I 47 km fatti


1 commento:

unoazero2000 ha detto...

Eccolo il mio in "bocca al lupo!", il mio "alè IF!" e pure "grande Carla!!". Qui a Lodi tutto ok, spero altrettanto alle tua latitudini. Ciao!