A Fabio, 5 aprile 2009.

domenica 8 marzo 2015

Eccezione

Per principio non faccio elemosina.
Chi fa elemosina non gode di cio' che riceve, e' molto spesso sfruttato.
Non se ne serve per bisogni essenziali (mangiare).
Ce ne sono tanti, perche' dovrei provilegiare uno rispetto ad una altro (o altri).
Preferirei regalare la canna per pescare ed insegnargli ad usarla, piuttosto che regalare un pesce.
Molto spesso hanno un atteggiamento altezzoso, e se non gli dai una certa cifra si offendono.
Chi fa elemosina guadagna disonestamente (e spesso di piu') di chi fa sempre piu' fatica ad arrivare a fine mese.
Insomma ritengo chi fa elemosina un parassita della societa'.

Ma ogni regola, anche la piu' ferrea, ha la sua eccezione. Da diverso tempo (forse un paio di anni) questa donna, seduta compostamente e quasi a voler scomparire, fa capolino nella via, a fianco del supermercato. Non allunga la mano, non chiede, non fa nulla. Al limite, ma molto timidamente, ti guarda. 

Non so come e' successo. Ho cominciato a darle 2 euro. Solo quando vado aprendere i giornali a piedi, solo al ritorno. Non so come si chiama, faccio fatica a guardarla in faccia, sembra che per lei elemosinare sia una vergogna. Cosi' le allungo i 2 euro, un sommesso grazie come risposta, un mio commento "non li sprecare" e nulla piu'. Non mi interessa la sua storia, ne' il suo nome. Spero solo che veramente se li possa godere lei e non doverli spartire con il negriero di turno. Cinque secondi in cui i miei principi vanno in tilt.


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